Quando si ha a che fare con un incendio, soprattutto se non particolarmente grave, acquisisce grande importanza la presenza di specifiche apparecchiature in grado di garantire la limitazione della propagazione delle fiamme prima dell'intervento dei soccorsi, specie se l'incendio risulta di grande entità. E tra i vari dispositivi attraverso cui si può evitare la diffusione del fuoco il più comune è l'estintore; si tratta ad ogni modo di una linea di difesa appropriata per incendi piccoli.
Il 1816 è l'anno in cui tale Gorge William Manby nonché amico del famoso ammiraglio inglese Nelson inventò i primissimi estintori consistenti in bombole piene di acqua che per mezzo di aria compressa potevano essere gettate sul fuoco; con il procedere del tempo e delle tecniche, questo apparecchio di fondamentale importanza venne reso ancor più efficiente dal medico francese Francois Carlier e più tardi da Edward Davidson il cui prototipo di estintore si serviva di anidride carbonica. Nei primi anni del XX secolo venne creato l'estintore a schiuma, efficace dal momento che questa essendo meno pesante di altri liquidi infiammabili riesce a galleggiare e impedirne la combustione una volta averlo ricoperto. Se dunque un tempo erano in circolazione sistemi di estinzione meno efficaci (come le pompe a mano che spruzzavano acqua a distanza) ad oggi possiamo contare su apparecchiature sempre valide che riducono di gran lunga i rischi.
Ad ogni modo è sempre consigliato prevenire i rischi di incendio attuando delle misure capaci di ridurne la probabilità di insorgenza (come l'attento utilizzo delle sostanze combustibili) ed effettuare gli opportuni controlli di manutenzione.
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