In base all'agente estinguente in essi contenuto si definiscono:
- gli estintori a polvere, con una durata tra gli otto e i quattordici secondi adatti per la tipologia di fuoco A, B, C: sono dati dall'unione di polvere d'ammonio e bicarbonato di sodio e hanno effetto a una distanza massima di due metri e mezzo. Per un utilizzo maggiormente sicuro, è altamente consigliato capovolgerlo più volte per far sì che la polvere sia efficiente al momento dell'uso, specialmente se si tratta di fuochi scaturiti dai metalli.
- gli estintori ad anidride carbonica, anch'essi con una durata massima tra i quattordici e i quindici secondi: sono pratici per fuochi della categoria B o C e generano la cosiddetta neve di anidride carbonica. Possono essere utilizzati su meccanismi delicati proprio per la mancanza di attività chimica.
- esistono poi gli estintori a idrocarburi idrogenati, per motori e macchinari e quelli a schiuma per i liquidi facilmente infiammabili. Quelli ad acqua sono praticamente fuori uso.
Gli estintori, oltre che manualmente, possono essere azionati in maniera automatica al presentarsi di specifiche condizioni come l'aumento improvviso di temperatura oppure in maniera remota, ossia a distanza.
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